gwenchan: (Default)
gwenchan ([personal profile] gwenchan) wrote2021-02-09 07:01 pm

Nuvola polare

Fandom: Hetalia

Personaggi: HWS Canada, HWS America

Rating: General

Additional tags: Alternate Universe_Humans, Brothers relationship

Prompt: Cielo




"Matty! Guarda! Quella nuvola è identica a Kuma!" 


Anche senza il dito piantato nel fianco con ritmica insistenza, basterebbe lo squillo di trombe che è la soave voce di suo fratello per svegliare Matthew. Sbatte le palpebre, le braccia ancora incrociate dietro la testa come cuscino improvvisato, sospira in uno sbadiglio che non riesce a trattenere e volta il viso abbastanza da lanciare ad Alfred l'occhiataccia che si merita. Ormai Matthew ha trasformato in un'arte il socchiudere gli occhi per trasmettere tutta la sua irritazione, da quando ha capito che con suo fratello funziona a meraviglia. 


Poi, è inutile che Alfred faccia quella faccia da cucciolo offeso come se non avesse fatto nulla di male e fosse normale strillare nelle orecchie e punzecchiare chi si stava solo godendo un sonnellino all'aperto. 


Già che c'è, Matthew aggiunge una voce alla lista in continua evoluzione che sta tenendo mentalmente da parte per quelle volte che Alfred ha bisogno di essere rimesso a suo posto a suon di difetti su cui potrebbe anche lavorare. È una lista lunga, molto, molto lunga. L'ultima volta che ha provato a scriverla ha sprecato un quaderno e dopo tre ore non aveva ancora finito. Ma con Alfred è sempre utile avere la risposta pronta.


"Quale?" borbotta, tornando a fissare l'azzurro e le sue nuvole, gli occhi ancora socchiusi, ma questa volta solo per proteggersi dal sole, mentre cerca quella che secondo Alfred somiglierebbe all'orso polare dello zoo locale. Matthew ci lavora il sabato pomeriggio, a volte anche la domenica. Kamakero era solo un cucciolo la prima estate in cui Matthew è entrato nel team di volontari, messo a portare secchi di carne e pesce per nutrire orsetto e madre. Tempo un paio di mesi, osava fargli i grattini.

Ora Kumajalo è una bestia di quasi tre metri di altezza ma si rotola ancora sulla pancia quando fiuta Matthew arrivare.


"Quella!" strilla Alfred, tirandosi a sedere e agitando il braccio, il dito alzato a indicare con insistenza un punto preciso. "Là!" insiste, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. 

"Quella?" 

Con un sospiro, Matthew accenna a un gomitolo di bambagia che, appunto, somiglia più a un gomitolo che non al muso di un orso. 

"No! Quello al massimo è uno dei grovigli di fili di papà quando si ingarbuglia con la maglia. Quella là!"


Ora si è addirittura alzato in piedi, l'intero corpo teso verso la fantomatica nuvola. Con un nuovo, lungo sospiro Matthew lo imita a sua volta. Segue con lo sguardo la linea immaginaria che va dal dito indice di suo fratello fino al cielo. 


"Quella?” chiede di nuovo, puntando a una nuvola che sembra un po' un triangolo storto. Il viso di Alfred si illumina e poco ci manca che si metta a saltare sul posto.


"Sì, quella!" conferma. "Ecco, quella è la testa."


Matthew fa un verso di dubbio. Come detto, gli sembra più un triangolo che un orso. "Sicuro?" 

"Sì, vieni qui." 

Alfred lo afferra per un braccio e strattona senza troppi complimenti esattamente nel punto dove si trova. "Ecco" istruisce, "devi piegare la testa così."


La inclina appena verso destra e Matthew lo imita, un po' rassegnato al fatto che l'altro non lo lascerà tranquillo finché non vedrà anche lui un orso polare in una nuvola. 

"Così?" chiede conferma, imitando il fratello. In effetti, da questa angolazione, con tanta immaginazione potrebbe quasi vedere una testa in una delle punte del triangolo. 

"Quasi, appena un po' più in qua."


Oh, ora è più chiaro. Così vede pure i baffi di nuvola che suppone essere le zampe. "Dunque" dice, tracciando il profilo della nuvola col dito. "Lì c'è la testa" inizia, lanciando occhiate all'altro per ricevere una conferma, "quella la schiena e immagino quella sia la coda."


Nella coda dell'occhio Alfred sorride a trentadue denti. "Esatto! E vedi lì? Non sembra che stia mangiando un pesce?"


Ci vogliono tutte le buone maniere che i loro due padri sono riusciti a inculcargli perché Matthew non rotei  gli occhi. D'accordo la fantasia, ma ora Alfred sta un attimo esagerando con l'immaginazione. "Se lo dici tu" sospira ugualmente per non discutere. “Ma somiglia a Kuma” concede, sicuro che sia l’unico modo per essere lasciato in pace. 



Poco dopo è di nuovo seduto a gambe incrociate sull'erba e non ci vuole molto prima che si abbandoni all'indietro per un altro sonnellino.


"Al?" chiama, gli occhi già socchiusi, "se vedi un'altra nuvola a forma di orso, limitati a fare una foto."